I costi della Partita Iva: approfondimento

State pensando di attivare la vostra Partita Iva ma avete le idee confuse circa i costi da sostenere per aprire un’ attività nel pieno rispetto della legge e della normativa fiscale italiana?
Niente paura: i vostri dubbi sono pienamente giustificati e sono comuni a tutti coloro che desiderano lavorare come liberi professionisti ed aprire una Partita Iva.

Spesso non è facile destreggiarsi in questa complessa materia senza l’assistenza di un commercialista o di un consulente del lavoro ed i dubbi sono sempre gli stessi: quanto costa aprire una Partita Iva? I costi di mantenimento sono elevati? Posso ipotizzare un costo fisso annuo oppure i costi possono aumentare progressivamente nel corso degli anni? Avendo appena avviato la mia attività posso godere di sgravi o condizioni agevolate? Devo necessariamente pagare un professionista esterno per gestire la mia Partita Iva?

In questo articolo cercheremo di dare una risposta a tutte queste domande, approfondendo in modo chiaro e sintetico, i costi della Partita Iva.

Le spese da considerare quando si apre una Partita Iva si dividono in costi fissi e costi variabili. I costi fissi sono costituiti dal diritto camerale annuale, dai contributi Inail e Inps e dalla parcella da riconoscere al commercialista per la gestione contabile della Partita Iva.

I costi variabili dipendono dal regime fiscale e dalla eventuale possibilità di dedurre dall’imponibile le spese sostenute per acquisto di beni strumentali. Non è facile quantificare esattamente le spese da sostenere.

I costi possono variare in maniera significativa a seconda delle dimensioni dell’impresa, del tipo di attività svolta (determinata dal codice ATECO), del volume di affari e del regime scelto.

Per i liberi professionisti con previsioni di fatturato entro i 30.000 Euro all’anno è conveniente optare per il “regime forfettario”, che consente di aprire Partita Iva a condizioni agevolate.
In questa ipotesi le imposte si pagano sulla base di un “coefficiente di redditività” determinato forfettariamente dallo Stato a seconda dell’ attività svolta.
Le nuove imprese pagano una aliquota agevolata del 5% per i primi 5 anni di attività.

La materia è sicuramente molto complessa e, senza alcun dubbio, può essere difficile per i non addetti ai lavori destreggiarsi tra normative e regolamenti che cambiano in continuazione. Diventare libero professionista è una scelta importante, che va fatta con grande consapevolezza ed attenzione valutandone i pro e i contro, oltre che i costi.

Un supporto a tutti coloro che vogliono approfondire l’argomento, ed eventualmente usufruire di assistenza online a condizioni interessanti, è rappresentato dal sito Fiscozen.it che contiene approfondimenti e blog che riguardano la partita Iva e gli aspetti fiscali connessi. Attingere anche a questa fonte di informazioni può essere interessante per completare il quadro e valutare, sulla base delle proprie ambizioni e della propria situazione personale, se diventare o meno un imprenditore con Partita Iva.

Nel corso degli ultimi anni si è registrato un aumento di liberi professionisti, a dimostrazione che le modifiche introdotte dalla legge (in particolare il regime forfettario) hanno ridotto significativamente i costi della Partita Iva, contribuendo a rilanciare questa forma imprenditoriale.