Quali sono le patenti nautiche per la vela e come conseguirle

Un tempo la legge distingueva fra patenti per le barche a vela e per le barche a motore, ma oggi questa separazione è quasi del tutto caduta. Le norme riguardanti la patente nautica per le barche a vela e a motore contenute negli art. 39 e seguenti del Codice della nautica da diporto e nel Regolamento sulla disciplina delle patenti nautiche contemplano tre categorie di patente nautica valide per entrambi i tipi di propulsione. La patente di categoria A deve essere conseguita per esercitare il comando e condotta di natanti e imbarcazioni da diporto, quella di categoria B per il comando delle navi da diporto e quella di categoria C per la direzione nautica di natanti e imbarcazioni da diporto.

I natanti per i quali è necessaria la patente nautica vela di categoria A sono le imbarcazioni di dimensioni inferiori ai 24 metri. Le navi da diporto per le quali è richiesta la patente di categoria B sono quelle di dimensioni superiori ai 24 metri. La patente di categoria C è riservata ai disabili. Serve a certificare che la persona disabile ha le conoscenze teoriche per governare la nave e per dare le dovute istruzioni a un’altra persona maggiorenne affinché svolga le funzioni manuali.

La patente nautica di categoria A è divisa a sua volta in due sottocategorie: per governare i natanti fra le sei e le dodici miglia marine dalla costa e per condurli senza alcun limite di distanza. La patente di categoria B permette invece di comandare le navi senza alcun limite di distanza dalla costa.

Il principio generale che regola le patenti per le barche a vela è che non si tiene conto delle potenzialità della barca ma della distanza dalla costa che si vuole raggiungere a bordo dell’imbarcazione. Questo significa che per governare vicino alla costa un tipo di imbarcazione abilitato a raggiungere grandi distanze è sufficiente possedere la patente nautica necessaria per la navigazione effettivamente svolta.

L’esame che abilita a governare sia le barche a vela che quelle a motore è diviso in una prova teorica e in una pratica.
La prova teorica è costituita da un esercizio di carteggio da svolgere in quindici minuti e in un questionario con venti domande a risposte multiple da compilare entro trenta minuti.
L’esercizio di carteggio va svolto con il materiale portato da casa dal candidato, a meno che l’ufficio che ospita l’esame non decida di fornirlo. Sono necessari compasso, matita, gomma, squadrette nautiche e tavole nautiche. È permesso usare la calcolatrice ma non il telefonino.
Ciascuna domanda del questionario ha tre risposte fra cui scegliere quella corretta e sono concessi al massimo tre errori. Gli argomenti del quiz sono la teoria della nave (2 domande), i motori endotermici (2 domande), la sicurezza della navigazione (4 domande), il Colreg e il segnalamento marittimo (5 domande), la meteorologia (2 domande), la navigazione (4 domande) e la normativa diportistica (una domanda).

Si può fare l’esame per comandare solo le barche a motore. Chi abbia fatto questo secondo tipo di esame ha una facilitazione nel caso voglia in un secondo momento ottenere l’abilitazione per guidare anche le barche a vela. All’esame di integrazione non deve sostenere la prova teorica ma solo quella pratica.
Non deve sostenere l’esame per navigare entro le dodici miglia chi sia in possesso di una vecchia patente di navigazione entro le sei miglia soppressa dalla riforma legislativa.

Può conseguire la patente nautica di categoria A solo chi abbia compiuto il diciottesimo anno di età. Per sostenere l’esame della patente B è invece necessario essere in possesso della patente A da almeno tre anni.