A cosa serve il recupero dati smartphone?
Parlando di recupero dati, è raro che si faccia riferimento ai telefoni cellulari: in genere la mente corre a server, hard disk o altri supporti di memoria. Invece, anche gli smartphone possono – per le ragioni più diverse – rendere inaccessibili i dati e le informazioni presenti all’interno, così da richiedere l’intervento di esperti del settore e di professionisti specializzati. I dati di uno smartphone – o di qualsiasi altro tipo di telefono cellulare – possono risultare inaccessibili perché il dispositivo ha subìto un urto o è stato vittima di una caduta, oppure perché si è danneggiato dopo essere entrato in contatto con l’acqua (sotto la pioggia o cadendo in un lavandino). In altri casi, il problema deve essere ricondotto semplicemente a uno schermo che non funziona più e quindi rende illeggibile tutto quello che dovrebbe essere mostrato.
Quale che sia il motivo per cui si rende indispensabile il ricorso a un centro di recupero dati smartphone, l’importante è evitare il fai da te e ricordare che qualunque tipo di intervento finalizzato all’estrazione e al recupero di informazioni deve essere effettuato da professionisti: insomma, non ci si può certo improvvisare esperti, anche perché di sicuro non si hanno a disposizione le competenze e le attrezzature che servirebbero.
Recupero dati smartphone: come funziona?
Il recupero dati smartphone viene effettuato in modi diversi e con procedure differenti a seconda del tipo di dispositivo con cui si ha a che fare: come è facile immaginare, infatti, ogni marchio si caratterizza per peculiarità specifiche, e lo stesso si può dire anche per i modelli di uno stesso brand. Un prodotto Lg potrebbe richiedere un intervento non paragonabile a quello richiesto da un prodotto Sony, il quale a sua volta potrebbe richiedere un intervento non paragonabile a quello richiesto da un prodotto Apple… e così via.
I tecnici che si mettono al lavoro su un telefono cellulare per recuperarne i dati nel modo più efficiente e più veloce possibile assicurano il raggiungimento dei risultati desiderati nella quasi totalità dei casi: se è vero che garantire una percentuale di successo assoluta non è realistico, anche perché molto dipende dal tipo e dall’entità del danno che si deve trattare, è altrettanto vero che i dati rimasti “intrappolati” in un cellulare possono essere estratti quasi sempre. E ciò è vero per tutti i tipi di dati che caratterizzano uno smartphone: non solo i numeri presenti nella rubrica, ma anche gli sms, i messaggi delle chat, quelli di posta elettronica, le foto, i video, gli elenchi delle chiamate effettuate e di quelle ricevute, eccetera.
Appare evidente, in conclusione, il motivo per cui il fai da te sia assolutamente sconsigliato: si tratta di procedure che presuppongono l’impiego di tecnologie ad hoc e che, non di rado, devono essere eseguite in laboratori speciali – le cosiddette camere bianche – in cui l’aria è filtrata e che sono predisposti allo scopo.