Apertura p.iva con il regime dei minimi
Il regime dei minimi è stato introdotto nel 2011 per agevolare e favorire la ripresa economica del nostro paese incrementando la nascita di nuove imprese.
Cambiato nel 2015 il regime dei minimi è diventato forfettario e dedicato a imprenditori e professionisti di imprese di piccole dimensioni.
Nell’anno in corso ci sono stati ulteriori cambiamenti del regime fiscale agevolato, esso è valido solo per chi ha già un’attività attiva che predispone dei requisiti.
Mentre per chi nell’anno in corso apre una nuova attività con partita iva il regime di riferimento è quello forfettario.
Se chi rientra nel regime dei minimi volesse passare al regime forfettario può farlo solo se dispone dei requisiti e può restarci fino alla permanenza di questi.
Quali i requisiti dell’attività?
Per usufruire del regime forfettario con aliquota al 15% il richiedente deve possedere tre requisiti invalicabili.
Il professionista o l’imprenditore deve risultare nuovo cioè non deve aver esercitato nei tre anni prima della richiesta nessuna attività professionista o d’impresa nemmeno in forma familiare o associata.
Secondo criterio è ancora legato all’attività prima intesa come non prosecuzione di una precedente ad esclusione del praticantato obbligatorio.
Qualora l’attività fosse il continuo di una precedente ma ad opera di terzi i compensi precedenti devono essere inferiori a 30.000 euro.
Quali i requisiti del soggetto?
La legge prevede dei requisiti anche per il soggetto richiedente l’iscrizione al regime agevolato e non solo per l’attività.
Il soggetto: non deve aver guadagnato nell’anno precedente somme non superiori a 30.000 euro; non deve aver effettuato cessioni all’esportazione; nei tre anni precedenti non deve aver effettuato acquisti di beni strumentali superiori a 15.000 euro.
Il soggetto deve inoltre non essere partecipe a società di persone o associazioni, non effettuare cessioni in via esclusiva o prevalente di fabbricati o porzioni di fabbricato, di terreni edificabili e di mezzi di trasporto nuovi e deve essere residente lì dove ha l’attività.
Come fare
Molti sono gli adempimenti da rispettare per chi, imprenditore o libero professionista con partita iva, vuole permanere nel regime dei minimi.
Innanzitutto il soggetto deve emettere fattura con marca da bollo del regime dei minimi, quindi numerare e conservare tali documenti.
È previsto l’obbligo di versare l’imposta dell’aliquota entro il sedicesimo giorno del mese successivo, nonchè la presentazione agli uffici doganali degli elenchi intrastat. Indispensabile è la presentazione della dichiarazione dei debiti.
Per quanto tempo posso restare nel regime dei minimi?
La permanenza nel regime dei minimi non è perenne.
Chi possiede i requisiti resta nel regime dall’inizio dell’attività fino ai quattro anni successivi.
Altro limite è l’età del soggetto, se questo non ha ancora compiuto 35 anni può usufruire del regime agevolato fino al raggiungimento di tale età.
Uscita del regime
La causa principale dell’uscita dal regime agevolato è il mancamento di uno o più dei criteri d’inclusione.
Tuttavia l’esclusione prevede lo slittamento di un anno se il soggetto supera i limiti dei 30 mila euro, esporta, assume impiegati lavoratori dipendenti o subordinati, supera il limite dei 15 mila euro nell’acquisto di beni strumentali.
Fonte: Addlance.com