L’arte del restauro per dare nuova vita agli oggetti

I benefici del riciclo per l’ambiente…e non solo

Riscaldamento globale, catastrofi naturali…tutte tematiche che, se un tempo erano nei pensieri di ben poche persone, al giorno d’oggi sono al centro di trattati internazionali che, purtroppo, non valgono molto a conseguire i fini per cui sono ratificati. Sebbene non manchino gli scettici in merito alla questione, la verità, visibile agli occhi di tutti, è che il nostro pianeta è cambiato radicalmente rispetto a qualche decennio fa, e la colpa non può che essere attribuita alla nostra presenza. Non a caso, è stato dimostrato che il maggior degrado ambientale si è verificato proprio dagli inizi del secolo scorso, periodo in cui lo sviluppo industriale e le attività antropiche hanno avuto il loro decollo, fino a divenire il pilastro dell’economia della maggior parte dei Paesi.
I produttori hanno come priorità il loro profitto, mentre i consumatori si preoccupano di procurarsi i beni necessari al soddisfacimento dei loro bisogni, che sono sempre più numerosi, soprattutto a causa dell’incremento demografico degli ultimi tempi. Un processo a cui siamo ormai abituati e che, non lo si può negare, va di pari passo con la filosofia consumista su cui la società contemporanea è basata, ma che provoca parecchi effetti nocivi: il più diretto tra questi è il sovra sfruttamento delle risorse disponibili ed il loro esaurimento precoce rispetto al tempo della loro rigenerazione.
Si tratta di un fenomeno sempre più frequente, tanto che la ricorrenza dell’”Earth Overshoot Day” giunge in anticipo di un mese ogni anno, ed è facile intuire che le sue conseguenze non si ravvisano su un piano esclusivamente ecologico, ma comportano altresì un enorme dispendio di denaro.
Per queste ragioni, si è reso indispensabile adottare strategie che implicassero il minor spreco di risorse possibile e che ne garantissero il riciclo, creando sistemi di produzione efficienti e, al contempo, sostenibili. Se dovessimo racchiudere questi concetti in un’unica definizione, la più idonea sarebbe “economia circolare”: come suggerisce il nome, il consumo dei beni prodotti non sfocia in un accumulo progressivo di rifiuti, ma ha come fase successiva uno smaltimento diretto al loro riutilizzo, ottenendo come risultati la riduzione dell’impatto negativo sull’ambiente ed un notevole risparmio economico.

Il riciclo nella vita quotidiana

Non ci si può aspettare che intere nazioni si adeguino a questo genere di politiche e che si trasformino in breve tempo e, soprattutto, senza ingenti investimenti. Non bisogna dimenticare che il settore secondario continua ad essere finanziato, e che le grandi multinazionali sfruttano materie prime e manodopera dei Paesi più poveri, impedendogli di raggiungere l’indipendenza necessaria al loro sviluppo e favorendone il declino
ambientale e sanitario; d’altronde, il maggiore inquinamento a livello mondiale deriva dall’attività di queste imprese.
Sono dati senz’altro scoraggianti, ma ciò non toglie che, da un punto di vista individuale, sia possibile fare la differenza compiendo poche e semplici azioni. Un esempio è la raccolta differenziata, essenziale per il riciclaggio di materiali impiegati per la fabbricazione di molti degli oggetti con cui veniamo a contatto ogni giorno, come la plastica o il vetro; oppure, ed è probabile che siano meno persone a farlo, si può dare un grande contributo evitando di acquistare prodotti monouso, e selezionando quelli derivati da materiale riciclato o che potranno essere riciclati dopo il loro utilizzo.
Leggendo queste frasi, non sembra un compito così difficile conformare le proprie abitudini ad uno scopo superiore ma, nella realtà dei fatti, viene molto più spontaneo mettere al primo posto frivolezze di cui si può fare a meno.
Persino i più giovani, che si sono mostrati i più sensibili a queste problematiche e i più disposti a migliorare le cose, spesso commettono inconsapevolmente errori, all’apparenza banali, che ostacolano il futuro prospero che si auspicano: acquistare un telefono nuovo nonostante quello che si possiede faccia ancora il suo lavoro e gettare nel pattume una maglietta che si ritiene inutilizzabile sono solo alcune delle scelte personali che non possono essere vietate, anche perché frutto della mentalità diffusa attualmente, ma che possono essere discusse nella logica della salvaguardia ambientale.
Insomma, l’etica del riciclo non comporta chissà quali rinunce, e ciascuno di noi, ampliando un po’ la mente, può cogliere il potenziale di quello che solitamente è visto come uno scarto, facendo sì che torni a essere utile e, perché no, valorizzandolo.

Repaint: l’arte del restauro

Abbiamo compreso che dare una nuova vita ad un oggetto che si ha già, piuttosto che buttarlo o acquistarne uno nuovo, è una pratica vantaggiosa e, in alcuni casi, anche divertente. Se cercate una soluzione per il restauro di gommoni, mobili da giardino e tanti altri arredi della vostra casa, che magari avete pagato parecchio e ai quali non volete rinunciare, sul sito RePaint troverete prodotti di qualità e in grado di regalarvi rivestimenti e finiture ad hoc.