Chirurgia plastica per sentirsi giovani

La chirurgia plastica, argomento di assoluta importanza e più che mai attuale, spesso viene associata al concetto di chirurgia estetica e antietà. Proprio per l’importanza che ha assunto negli ultimi decenni, la chirurgia viene in aiuto non solo nella correzione di inestetismi dovuti a particolari patologie o ad incidenti di varia natura, ma anche per controbattere il normale e naturale processo di invecchiamento del corpo, per migliorari imperfezioni e difetti fisici e inestetici, ristabilendo, pertanto, la giusta armonia psicologica con il nostro corpo e con il nostro modo di guardarci. Insomma la chirurgia plastica per sentirti giovani non è solo un concetto astratto ma è diventata, a tutti gli effetti, realtà nel controbattere quelle insicurezze che, spesso, ci portiamo dietro per anni. T

rovare, inoltre, un chirurgo plastico a Milano specialista in questo settore, è, pertanto, fondamentale sia per ricevere il consiglio più adatto alla propria esigenza, sia per decidere se operarsi o meno. Del resto la chirurgia plastica, per sentirsi più giovani, altro non è che il modo con cui affrontare gli inestetismi irrisolti, sentendosi a proprio agio nel descrivere allo specialista il problema e il malessere creato, per farsi, quindi, consigliare il percorso più giusto da seguire. E questo vale sia per le donne che per gli uomini, senza differenza alcuna. Quindi i motivi principali per cui si ricorre alla chirurgia estetica sono tre: per cambiare qualcosa, del proprio aspetto, che non si sopporta, per sentirsi meglio e, perchè no, sembrare più giovani.

Finiti, però, i tempi degli eccessi, come le labbra a canotto o i seni eccessivamente gonfi, adesso la parola d’ordine è “naturalezza e freschezza”: gli interventi, infatti, devono essere quanto più discreti possibili, evitando di produrre delle modifiche fin troppo evidenti. Per tale ragione la chirurgia plastica deve servire a sentirsi più giovani e tenere a bada i cedimenti dell’età, non a sentirsi finti. Secondo le statistiche, il 75% dei pazienti rimane soddisfatto dell’intervento mentre solo il 9% non rifarebbe la scelta di farsi operare per motivi estetici. E’ bene, infatti, ricordare che tali interventi sono, pur sempre, invasivi, dolorisi e non esenti da rischi, come qualunque altro intervento in sala operatoria.

Sembra, infatti, che nel 35% dei casi si verifichino effetti collaterali con un 17% in cui insorgono complicazioni successive, senza contare un 8% di “errori medici” a cui seguono interventi riparatori, con conseguenti effetti. In base, poi, alla zona trattata, la chirurgia plastica richiede costanti manutenzioni nel tempo: più è giovane il paziente e più saranno le riprese e gli interventi per mantenere, il più a lungo possibile, il risultato iniziale. Dopo dieci anni da una mastoplastica, per esempio, è necessario reintervenire per correggere il naturale cedimento dei tessuti, ricorrendo ad un lifting della pelle. Nel caso dei filler cutanei, utilizzati nel trattamento e nella cura delle depressioni cutanee che si creano o per rimpolpare i volumi, il richamo va effettuato, invece, più spesso ovvero ogni 6 mesi.

A seconda delle fasce d’età, inoltre, cambiano anche le richieste: i giovani tra i 20 e i 30 anni vi ricorrono per “non accettazione”, rifacendosi il naso o il seno o togliendo il grasso in eccesso tramite interventi di liposuzione. Gli adulti, invece, tra i 40 e i 60 anni, di contro, vogliono ringiovanire e, se fino a dieci anni fa il 60% delle persone che ricorrevano alla chirurgia plastica aveva tra i 30 e i 50 anni, adesso, a sorpresa, l’età media si è spostata verso i 50, con un boom negli over 70, sia uomini che donne.

Quindi una chirurgia plastica per sentirsi giovani ma, allo stesso tempo, responsabile, attenta, non aggressiva, un regalo da concedersi per ritrovare quell’armonia perduta senza cancellare, però, del tutto quelle rughe, che parlano di noi e della storia della nostra vita.