Superenalotto, quando si gioca?

Una abitudine diventata ormai consuetudine

Sta per compiere 20 anni di onorato servizio di fomentatore dei sogni più folli di tutti gli italiani, ed ammalia e affascina con il suo fascino di araba fenice tutti i piccoli e grandi giocatori della penisola italica, si sta parlando naturalmente del celeberrimo Superenalotto, autentico mattatore del mondo dei concorsi a premio.
Questo gioco è diventato ormai di routine tra le abitudini dei giocatori nostrani, che ormai si sono resi conto della grande difficoltà di realizzare la mitica sestina, da grazie a piccoli accorgimenti dei quali si è giovato in questi anni, il Superenalotto continua ad essere molto apprezzato e gradito.
Recentemente si è assistito all’introduzione, tra i punteggi che danno luogo ad una vincita, al pagamento delle colonne con punteggio di 2 numeri estratti tra i 6 complessivi, riuscendo in questo modo a centrare 2 obiettivi, far vincere più persone e gratificando i sistemisti, aumentando le possibilità di vincite multiple, anche se di importo inferiore.
E’ l’ennesima dimostrazione di quanto il gioco del Superenalotto sia oggetto di un’attenta analisi dei responsabili di questo rinomato concorso a premi, che sono particolarmente scrupolosi nell’osservare e migliorare le dinamiche di questo riuscitissimo gioco.

Quando è possibile giocare al Superenalotto

Per diverso tempo si è giocato al Superenalotto 2 volte alla settimana, il gioco chiedeva i battenti alle 19,30 delle giornate di mercoledì e sabato, e l’estrazione delle sestina vincente avveniva verso le 20 circa delle medesime giornate.
Ma l’esplosizione ed il crescente successo del SuperEna lotto hanno portato alla decisione attuale, quella di passare da 2 estrazioni settimanali a 3 estrazioni, mantenendo la classica e tradizionale estrazione del sabato sera, affiancandola da quella del martedì e del giovedì sera. In questa maniera si ottiene una distribuzione ottimale delle estrazioni, togliendo la domenica dal conteggio, le estrazioni risultano equamente distanziate di 2 giorni l’una dalle altre.
Questo incremento delle possibilità di gioco ha comportamento un aumento della raccolta di gioco settimanale, ma in una percentuale inferiore al 50% come intuibile numericamente (da 2 a 3 estrazioni rappresenta un aumento del 50% delle estrazioni), in quanto la capacità di spesa pro-capite di ogni singolo giocatore non ha seguito fedelmente questa maggiore dinamica di raccolta.
L’attuale schema di estrazione trisettimanale è ormai entrato nella dinamica mentale dei pronosticatori, in quanto è risaputo che nelle sere delle cosiddette serate pari, quelle del martedì giovedì e sabato si estrae la tanto agognata sestina vincente del Superenalotto.
Tentare la sorte con una schedina da 2 colonne può essere una piacevole consuetudine, e le possibilità di vincita sono ben 6 complessivamente, i punteggi validi per aggiudicarsi un premio sono quelli con 2 numeri esatti, 3, 4, 5, 5+1 ed il favoloso ed difficilissimo 6.

Eccezioni allo schema di raccolta gioco

Ci sono particolari e specifici casi in cui si rende necessario lo spostamento della data di effettuazione dell’estrazione del Superenalotto. Questo fatto succede principalmente quando si è in presenza di una festività.
E’ regola generale dei concorsi a premi Lotto e Superenalotto quella di non procedere all’estrazione dei numeri nelle giornate di festività nazionale, in quanto si ritiene giustamente che una tale procedura realizzata in una giornata festiva possa portare a raccolte di gioco inferiori a quelle effettuate in giornate feriali.
Questa decisione è motivata principalmente da due fattori, una maggiore disattenzione da parte dei giocatori nelle giornate di festa verso i concorsi a premi in genere, e la possibilità che diversi punti di raccolta gioco possano essere chiusi nei giorni festivi, determinano una maggiore difficoltà di produrre un montepremi complessivo accettabile.
Nel caso che una delle giornate di estrazione infrasettimanali ricada in una festività (Natale, Santo Stefano, 25 aprile ecc. ecc.), è prassi ormai consolidata quella di posticipare alla giornata feriale successiva alla festività.