Agricoltura e Covid-19: mancano i braccianti, le proposte dei corridoi verdi e voucher

L’agricoltura italiana, in questo periodo delicato che stiamo vivendo a causa del Coronavirus, rischia di decadere del tutto per via della mancanza di manodopera nei campi, il che comporta che la frutta e la verdura non ancora raccolte stiano marcendo quasi del tutto.

In più, i prodotti ormai a terra o anche solo un po’ rovinati, non sono più vendibili.

Gli agricoltori sono disperati, ma il Governo crede di aver risolto il problema regolarizzando i migranti che lavoravano nei campi.

In realtà, come ha specificato il presidente della Coldiretti, tutto questo provvedimento riguardante la regolarizzazione, non aiuterà minimamente gli agricoltori, anche perché i migranti che lavoravano nei campi erano e sono una stretta minoranza.

In più, potranno vedere la regolarizzazione solo a settembre, periodo in cui ormai il raccolto estivo sarà andato perso; pertanto le proposte degli agricoltori sono voucher e corridoi verdi.

 

Cosa si intende per corridoi verdi

L’agricoltura italiana rischia seriamente di affondare, se non si troverà in fretta una soluzione.

Il problema maggiore riguarda il fatto che mancano proprio i braccianti che si occupavano di raccogliere i prodotti, che ora purtroppo sono già maturi e a terra, diventati ormai invendibili.

Il danno è molto elevato e sono numerosi gli agricoltori che levano un appello rivolgendosi soprattutto al Governo.

Quest’ultimo ha ritenuto che la regolarizzazione dei migranti, proposta ormai confermata pochissimi giorni fa, sia stata una buona soluzione, ma in realtà gli agricoltori hanno precisato che non servirà minimamente.

Mancano infatti i corridoi verdi, tipo di accordo che da anni ormai si svolge con i Paesi stranieri.

Tali sistemi vengono chiamati “corridoi” perché c’è uno spostamento di romeni e soprattutto polacchi, che ogni anno giungono nei campi agricoli italiani per raccogliere i prodotti della terra.

Costoro hanno regolari accordi e contratti di lavoro con i proprietari delle aziende agricole, ma soprattutto ormai sono esperti e lavorano in modo autonomo, mentre i nuovi assunti hanno bisogno di essere seguiti e questo fa perdere ancora più tempo.

Il problema però è che a causa del Covid-19, gli spostamenti per i corridoi verdi sono bloccati.

Gli agricoltori propongono di risolvere il problema ammettendo lo stesso tali corridoi, che prendono l’aggettivo “verdi” proprio perché riguardano il lavoro nei campi.

In Germania e in Gran Bretagna, tali accordi sono continuati senza problemi, nonostante il Coronavirus.

Ovviamente, per far spostare il personale straniero, sono state adottate le opportune precauzioni.

Diverso invece, il sistema dei voucher.

 

Come funzionano i voucher                            

I voucher costituiscono un’altra soluzione proposta sempre dagli agricoltori italiani, per cercare di arginare il problema della mancata raccolta nei campi.

Si parla in questo caso di un sistema utile ai proprietari delle aziende agricole per cercare di pagare in modo molto semplice i braccianti, ma senza cadere nell’illegalità.

I sindacati invece pongono degli ostacoli contro i voucher, sottolineando che servono i contratti.

Il problema però è che in questo periodo di crisi, le aziende non ce la fanno ad assumere personale con contratti regolari, anche perché questo significherebbe spendere ancora più tasse. Insomma, il problema dell’agricoltura rimane, anche se a quanto pare ci sono due proposte importanti, che gli agricoltori cercano di ribadire e che potrebbero essere anche molto convenienti per tutti: i corridoi verdi e i voucher.

Entrambi i metodi potrebbero salvare l’agricoltura italiana.