Come essere un bravo papà: guida pratica ed efficace

Parliamoci chiaro: fare il genitore è il mestiere più difficile, più bello, più affascinante e, per certi versi, più soddisfacente del mondo. Ma, in tempi che cambiano sempre più velocemente, oggi non è affatto semplice. Ecco, comunque, alcuni consigli per svolgere al meglio il proprio ruolo, considerando che l’età in cui si diventa genitori sale sempre di più.

Essere autorevole, non autoritario

Capitava molti anni fa, oggi un po’ meno. Ma, in entrambe le occasioni, però, ci sono degli accessi da una parte e dall’altra. Negli anni ’50 e ’60 il papà era una figura che comandava la famiglia. Nessuno poteva dirgli di ‘no’ e ciò che diceva era legge suprema.

Era la persona che doveva portare il pane a casa e ciò che diceva era insindacabile. Oggi, invece, è l’esatto opposto. Molto spesso a comandare in casa sono le mogli e i figli possono rispondere anche in maniera brutale al padre. Ecco, è necessario trovare una giusta via di mezzo.

Bisogna essere, appunto, autorevoli. Cioè farsi rispettare senza imporsi. Farsi rispettare in quanto padre ma senza imporlo. Deve venire tutto in maniera naturale.

Saper dire di ‘no’

Quante volte è capitato che, dopo un semplice capriccio, il padre abbia acquistato quel giocattolo al figlio? Tante volte. Sono scene che si vedono molto spesso. Eppure è fondamentale capire il valore e il significato di un ‘no’.

Non mancano, infatti, studi e approfondimenti sul saper dire, quando serve, un secco e repentino ‘no’ alle richieste dei pargoli che reputiamo non adatte alla propria età. Ad esempio, è impensabile regalare una nuova consolle a giugno quando, magari, il piccino è stato rimandato a scuola. Gli darai davvero un bruttissimo segnale.

E a nulla vale il discorso che, magari, può avercela anche l’amico e, quindi, deve stare in pari. No, non funziona così. Un papà deve far capire al proprio figlio quando sbaglia e se qualcosa la merita. Se continua a insistere, bisogna fargli capire che così non va.

All’opposto, però, bisogna anche saper dire di ‘sì’. Ad esempio, quando si promette qualcosa al proprio figlio. Se gli dici che se si comporta bene e rispetta le regole avrà, giusto per dirne una, un viaggio gratis e poi non mantieni la promessa, non è una cosa bella. Anzi, invoglia poi a non crederti più.

Dare il buon esempio

Se lo fa prima papà, perché non posso farlo pure io?”. È questo il meccanismo che scatta nella gran parte dei casi quando si cerca di spiegare un comportamento corretto ma, poi, il papà fa esattamente l’opposto. Prendi, giusto per dirne una, il vizio del fumo. Facile dire a tuo figlio che non bisogna fumare. Ma, se poi fumi 1 o due pacchetti al giorno, diventa molto più complicato avere l’autorevolezza (e qui ritorniamo al primo punto) di spiegare i danni che fa la nicotina.

Lasciarsi andare a carezze

Ancora oggi c’è questa tendenza del papà che non può/vuole/deve lasciarsi andare. Perché, stando all’opinione comune, dovrebbe mantenere quella rigidità e quella fermezza tipica dei padri di famiglia.

In realtà, però, è esattamente l’opposto. È importante che, nei momenti opportuni, un buon papà possa sciogliersi e lasciarsi andare a un abbraccio, a una carezza, a una parola di conforto. Se la figlia ottiene la laurea, per rimanere nei traguardi scolastici, è importante che anche il papà si complimenti, si commuova e, perché no, pianga anche se necessario.

In questo modo, la figura del papà diventa più ‘umana’ e si rompe quella ‘corazza’ che si è costruita nel tempo. Certo, una corazza per proteggere tutto l’ambiente familiare, ma sempre una corazza era. E che bisogna rompere arrivati a un certo punto.

Probabilmente ti starai chiedendo se ci sono delle guide online per quanto riguarda il discorso “diventare un bravo genitore”. La risposta è sì ed a tal proposito vorrei segnalarti il miglior sito web sull’argomento.