L’importanza dell’assistenza e della consulenza legale

Sapete la differenza tra assistenza e consulenza legale? Offrire una consulenza significa consigliare il cliente. Non come farebbe un amico ma con gli occhi di un professionista che indossa i suoi anni di studio ed esperienza come lenti per leggere al meglio la problematica giudiziaria che gli viene sottoposta. E poi offre al cliente una spiegazione – teorica prima e pratica dopo – e consigli utili a prevenire eventuali problemi anziché doverli poi curare.

Assistere un cliente significa invece accompagnarlo nel percorso, stragiudiziale o giudiziale, tracciato dalla questione sottoposta. Non soltanto presenziando agli incontri, riunioni, conferenze, udienze e ogni occasione d’incontro con il cliente e/o con soggetti terzi, ma anche scrivere, comunicare, redigere atti e pareri, correggere e/o modificare documenti di terzi. Si tratta di un modo per tradurre in fatti e documenti quanto discusso e pianificato in fase consultiva. Di solito, quindi, l’assistenza legale è successiva alla consulenza. Leggi l’articolo per saperne di più.

Assistenza e consulenza legale non sono la stessa cosa

La differenza tra le 2 funzioni, assistenza e consulenza giuridica, permette dunque anche di tracciare una netta differenza tra il diverso ruolo dell’avvocato che proprio perché assiste la parte è anche denominato “ difensore assistente” e quello del procuratore legale che invece rappresentando la parte in giudizio è definito “difensore ministro”.

E’ però anche vero che nella prassi la distinzione tra avvocato e procuratore legale finisce per diventare assai labile se si pensa che l’ordinamento professionale prevede la possibilità di esercizio cumulativo di entrambe le professioni da parte della stessa persona, pur rimanendo l’attività del procuratore legale territorialmente limitata. Ne consegue quindi che il procuratore legale può sia assistere che rappresentare la parte davanti a tutti gli uffici giudiziari della corte d’appello di sua competenza territoriale, e anche davanti al TAR, purché iscritto nel distretto territorialmente competente. L’avvocato invece può assistere la parte davanti a tutti gli organi giudiziari della Repubblica ma non può rappresentarla salvo che egli non sia anche un procuratore legalmente esercente in loco.

La distinzione tra le due funzioni non ha invece alcun rilievo nei giudizi davanti alle magistrature superiori e alla Corte costituzionale, in quanto in tali giudizi il patrocinio è riservato agli avvocati iscritti nell’albo speciale tenuto dal Consiglio Nazionale Forense.

Le diverse tipologie di consulenza legale

Le consulenze legali sono di vario tipo e, a seconda dei casi, si possono distinguere in istantanee o propedeutiche: le prime riguardano le fattispecie più semplici, ovvero quelle dalla risoluzione immediata, mentre le seconde sono di tipo orientativo e permettono di intraprendere una strategia difensiva sul lungo periodo, spesso in vista di un processo. In base all’oggetto e alle parti in causa, possiamo distinguere la consulenza legale di diritto amministrativo dalla consulenza legale di diritto civile. La prima è necessaria quando una delle parti in causa è un ente pubblico. In questo caso, è bene rivolgersi a un avvocato specializzato in diritto amministrativo: ciò risulta necessario, ad esempio, con cause relative ad appalti edili. Nel campo del diritto amministrativo, spesso l’interesse pubblico ha la meglio su quello soggettivo.

La materia civile è invece un ambito molto ampio e coinvolge un gran numero di specializzazioni. Consulenze di questo tipo possono comprendere casi molto diversi tra loro: si va dal diritto di famiglia (successioni e donazioni, ad esempio), fino alle consulenze giuslavorativiste, quelle per cause per risarcimento danni e così via.