Investire nelle poste private: conviene o no?

Le poste sono un servizio indispensabile sul territorio. Per molti anni le poste statali sono state un monopolio ma da qualche tempo le poste private si stanno diffondendo a macchia d’olio, per fornire un servizio alternativo al cittadino.

Ma investire nelle poste private è un business sicuro e redditizio? C’è da considerare che i servizi postali sono indispensabili per un cittadino, e spesso le code sono interminabili. Ciò spinge l’utente a rivolgersi altrove, almeno per i servizi di corrispondenza e di consegna tramite corriere.

Infatti, il commercio online è uno dei settori più fiorenti. Chiunque può decidere di aprire un negozio virtuale su piattaforme come eBay, o vendere il proprio usato non più al vicino di casa ma in tutta Italia (o addirittura all’estero) tramite marketplace di Facebook o su piattaforme apposite.

Può risultare macchinoso portare ogni pacco all’ufficio postale di zona, e molti si rivolgono a servizi privati che si occupano di ritiro e reso direttamente a domicilio. Inoltre, se l’assistenza della posta statale post-invio si limita ad un numero di tracking da controllare online, sul portale apposito, e rimandando ai numeri di centralino qualsiasi lamentela, l’operatore privato è più vicino sia al mittente che al destinatario, preoccupandosi di avvertire tempestivamente i soggetti di ogni problema e ogni spostamento del pacco.

Poste Italiane, inoltre, non accetta pacchi troppo pesanti, fissando il limite ai 30 kg, ed inoltre le porte elettroniche rendono difficile riuscire ad entrare con un pacco grande nell’ufficio. Le spedizioni di pacchi pesanti rappresentano quindi un altro servizio “di punta” per i servizi postali privati.

Certo, per i più scettici la posta “tradizionale” può rappresentare un simbolo di affidabilità, ma non è raro che in uffici postali si verifichino disservizi che portano l’utente ad associare il marchio della posta ad un contesto macchinoso ed eccessivamente burocratico.

Gli operatori privati, invece, per le dimensioni esigue del loro ufficio e per i minori servizi offerti alla clientela, riescono ad essere più vicini al cliente. Inoltre, ogni ufficio postale privato può adattarsi senza esser vincolato alle esigenze degli utenti e del territorio, riuscendo ad offrire soluzioni personalizzate.

Ad esempio, gli operatori delle poste private si impegnano a consegnare in modo express lettere urgenti, anche dopo qualche ora dall’invio; cosa che, invece, la posta tradizionale non può garantire poiché la trafila da seguire è standardizzata e non si può bypassare nemmeno un passaggio nella consegna.

Franchising oppure no?

Quindi, si può tranquillamente affermare che un ufficio postale privato può esser una valida alternativa per i clienti, che possono usufruire di diversi vantaggi e considerare le opzioni a seconda delle proprie esigenze. Quindi clienti=guadagno. Ma per chi decide di aprire uno di questi esercizi la convenienza è anche poter diventare imprenditore, mettersi in gioco con tutto il proprio background e know-how per offrire il meglio e riuscire ad ottenere una fonte redditizia di guadagno.

Ora il quesito è: franchising o no? La prima opzione è di sicuro più auspicabile, soprattutto per chi si lancia per la prima volta in questo ambito, dato che un franchising fornisce oltre che il marchio anche tutti gli strumenti e l’imprenditore non deve instaurare le relazioni necessarie alla buona riuscita del servizio.