Prova in nebbia salina: che cos’è?

Che cos’è il test da corrosione di nebbia salina? Come si procede e a cosa serve effettivamente sono le domande che ci poniamo più comunemente di fronte a questo argomento. Ma iniziamo subito col dire di che cosa stiamo parlando.

CHE COSA SI INTENDE PER NEBBIA SALINA?

La nebbia salina è un sistema di corrosione artificiale accelerata, il test consiste nel sottoporre il materiale che necessita di un rivestimento specifico a questa particolare condizione e vedere se effettivamente questo resiste al fenomeno della corrosione o meno. Per ogni diverso tipo di campione testato o per ogni tipo di lavorazione superficiale esistono delle regole ben precise, come ad esempio i tempi di resistenza e il margine di difetti che possono essere accettati in seguito all’esposizione a questo sistema.

A COSA SERVE IL TEST DI NEBBIA SALINA?

A cosa servono quindi questi test di corrosione in nebbia salina? Primariamente a poter avere, in seguito a esplicita richiesta, delle certificazioni che verranno richieste direttamente agli enti competenti.

COME SI ESEGUE IL TEST?

Il test consiste nel disporre i campioni da testare in una camera all’interno della quale viene nebulizzata la soluzione salina di prova, a base di cloruro di sodio, a una temperatura di 35°C al fine di ricreare un ambiente altamente corrosivo così da documentarne il grado di corrosione. La durata della prova in nebbia salina, legata al materiale o al rivestimento, può anche durare migliaia di ore. Spesso la durata minima richiesta è imposta da specifiche di prodotto o suggerita dallo storico di risultati a disposizione.Se abbiamo qualche dubbio sul prodotto che abbiamo davanti in caso di contatto con agenti antiossidanti e sulla sua resistenza alla corrosione è bene provvedere al test di resistenza alla corrosione in nebbia salina neutra. Questo tipo di test avviene all’interno di apposite camere di corrosione dove vengono ricreate le condizioni che solitamente portano al processo di corrosione. Nell’esecuzione di questi test è obbligatorio e non solo necessario seguire le linee guida internazionali, diversamente non avrebbe alcun tipo di validità. Tramite questi è possibile conoscere il modo in cui la corrosione influisce su un prodotto specifico e di conseguenza scegliere in modo più oculato il materiale migliore per il rivestimento o, comunque, quello più adatto in base alla destinazione d’uso.

Come ogni procedura sperimentale o che comunque comporta, in caso di riuscita, il rilascio di attestato e certificazioni, anche le prove di nebbia salina devono sottostare ad una serie di norme che definiscono le caratteristiche di un prodotto, processo o servizio, dove per caratteristiche si intendono le prestazioni, le dimensioni, la sicurezza, eccetera. È bene comunque specificare che questa tipologia di test è stata riconosciuta a livello europeo e negli ultimi anni viene spesso eseguito in sistema ciclico così da provare la resistenza di un componente anche a quella che potrebbe essere l’usura del tempo, anche e non solo in ambienti esterni. Questa seconda tipologia di test alterna la prima fase ad una seconda che possiamo definire fase di asciugatura.

Probabile unica pecca di questa procedura potrebbe essere dovuta alla differenza tra l’ambiente simulato a l’ambiente reale. I materiali esposti all’ambiente esterno sono sottoposti a cambiamenti naturali come l’umidità, gli sbalzi di temperatura, la luce del sole eccetera. La corrosione in un ambiente naturale può essere molto diversa da quella di un ambiente creato “artificialmente”, sia per quanto riguarda le reazioni chimiche che per quando riguarda la reazione dei diversi tipi di materiali.

In base a queste considerazioni, molti metodi di prova richiedono l’esposizione dei campioni ad un ciclo ripetitivo di nebbia salina, elevata umidità, bassa umidità e ambiente secco.