Canalizzazioni aerauliche: Il dimensionamento dei canali d’aria
Le canalizzazioni aerauliche, più comunemente indicate con il nome di canali d’aria, rappresentano una parte fondamentale degli impianti di condizionamento, di climatizzazione e di ventilazione, il cui compito è quello di favorire la distribuzione e il trasporto dell’aria. Il compito degli impianti di ventilazione è proprio quello di trasportare l’aria di rinnovo nei locali, oppure di prelevare l’aria dagli ambienti. Nel caso di un impianto di condizionamento o di climatizzazione, invece, l’aria che deve essere trasportata viene prima sottoposta a un trattamento ad hoc che consente di impiegarla come fluido termovettore.
La progettazione delle reti aerauliche
In fase di progettazione delle reti aerauliche, gli aspetti che è necessario valutare con la massima attenzione sono numerosi, e tra questi uno dei più importanti è rappresentato dalla destinazione d’uso degli impianti. In base ad essa, infatti, vengono stabiliti parametri fondamentali per il dimensionamento canali aria da cui non si può prescindere. Ecco, quindi, che la fase di progettazione comprende una serie di elementi che possono variare a seconda delle caratteristiche dell’impianto a cui si fa riferimento: tra questi ci sono lo scambio termico, le perdite di carico massime che devono essere considerate, lo spazio che si ha a disposizione, le perdite provocate dalla tenuta, il livello di rumorosità e la velocità dell’aria.
Gli step da rispettare
Questa è la ragione per la quale è necessario definire con la massima attenzione le fasi che compongono la progettazione di un impianto aeraulico: fasi che servono a definire e a illustrare il problema, in modo da favorirne la linearità e da garantire una riduzione dei costi. Si inizia con la classificazione, per poi proseguire con la velocità, la pressione, gli spazi disponibili e il lato estetico.
Classificazione e velocità
Una ipotesi di classificazione è quella relativa al tipo di utilizzo al quale la rete aeraulica dovrà essere sottoposta: si tratta, cioè, di capire se la rete dovrà essere impiegata per prelevare aria o per immetterla negli ambienti. Ecco, quindi, che si può distinguere tra le condotte di ripresa e le condotte di mandata; una distinzione che, per altro, non incide in alcun modo sulla tecnologia costruttiva. Al momento della progettazione dei canali, poi, un ulteriore fattore su cui ci si deve concentrare è quello che riguarda la velocità dell’aria nelle condotte. Si possono classificare gli impianti aeraulici secondo la velocità (alta oppure bassa), ma anche operando una distinzione tra quelli industriali e quelli commerciali o residenziali.
La pressione
Per quel che riguarda la pressione, poi, si parla di impianti a bassa pressione, impianti a media pressione e impianti ad alta pressione. I primi sono quelli che non superano i 900 Pa, e sono classificati come ventilatori di classe I; i secondi sono quelli con una pressione compresa tra 900 e 1.700 Pa, e sono classificati come ventilatori di classe II; i terzi, infine, sono quelli con una pressione compresa tra 1.700 e 3.000 Pa, e sono classificati come ventilatori di classe III. Per calcolare la pressione totale è necessario sommare la pressione statica e quella dinamica. Le canalizzazioni circolari sono da preferire nel caso dei sistemi ad alta pressione, perché hanno meno perimetro – ovviamente a parità di superficie della sezione – e di conseguenza si caratterizzano per un minor attrito da contatto.
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