Influenza e bambini, ma è davvero così rischiosa?

Il picco sarà proprio questi giorni, dicono ai tg e fino a metà gennaio: l’influenza sta mettendo a letto tantissimi italiani e la preoccupazione ovviamente è per i soggetti più deboli, quindi bambini e anziani. Ma per quanto riguarda i bambini c’è davvero da preoccuparsi o si tratta dell’ennesima esagerazione mediatica? Come suggerisce il buonsenso la verità si trova sempre nel mezzo. Secondo i media si tratta della peggiore epidemia degli ultimi anni, ma va comunque ridimensionato il fatto che si tratta di influenza e non di un male incurabile, pur ponendo attenzione appunto ai soggetti deboli.

Influenza e bambini facciamo il punto

Secondo alcuni professori, questa influenza sarebbe più aggressiva e contagiosa di tutte quelle trascorse negli ultimi 10 anni. Per quanto riguarda i sintomi, non sono dissimili da quelli delle scorse influenze. Di solito ha un inizio improvviso, con un episodio febbrile anche elevato. Dal secondo giorno possono manifestarsi anche gli altri sintomi classici quali dolori articolari e muscolari, raffreddore, debolezza, tosse secca. La febbre può scomparire per tutta la giornata e ricomparire la notte.

In genere le complicanze si manifestano soprattutto nei soggetti più deboli, quindi anziani magari con patologie croniche o bambini debilitati. Le complicanze principali sono otiti, bronchiti, polmoniti, tutte patologie che vanno diagnosticate dal pediatra e che hanno bisogno di un trattamento antibiotico. In tutti gli altri casi, infatti, non solo l’antibiotico è inutile, dato che si tratta di infezioni virali, ma può essere anche pericoloso.

Anche questa influenza quindi non deve essere vista come più pericolosa di quella degli anni passati, basta solo mantenere un attento monitoraggio sulla febbre e valutare, assieme al pediatra, se vi sia la necessità o meno dell’antibiotico, per il resto tanto riposo e stare al caldo sono sufficienti in generale.

Cosa fare in caso di febbre alta nel bambino

pediatra domicilioLa febbre, come ormai tutti dovremmo sapere, è solo un sintomo, non una causa. In linea generale questa dovrebbe fare il suo corso – sappiamo che la febbre ha il compito di scaldare il corpo per eliminare eventuali infezioni – ed ecco perché è sbagliato cercare di abbassarla subito anche quando non è molto elevata, su questo sono concordi ormai la maggior parte dei pediatri. Ovviamente un genitore che vede il suo bambino con la febbre alta non riesce a superare lo stato d’ansia che questo genera.

Se il bambino si mostra oppresso e dolente, ma anche se la febbre supera i 38,5°-39°, in base appunto alla condizione del e all’età del bambino, si può ricorrere alla somministrazione di paracetamolo o ibuprofene, chiaramente nel dosaggio per bambini. Senza abusare di tali farmaci si può tenere sotto controllo il sintomo della febbre, l’importante è idratare il bambino facendogli bere molta acqua.

Quando serve il pronto soccorso

In generale diciamo che se il bambino non ha altri problemi si può evitare di andare al pronto soccorso. Chiaramente, se invece il bambino fosse molto piccolo o avesse patologie pregresse, è bene sentire il medico, nei giorni festivi o di notte si può optare per un pediatra 24 ore su 24 che possa fare una visita a domicilio in modo da non dover portare fuori il bambino.