Che cos’è AlphaZero?

Negli ultimi anni, il meccanismo di intelligenza artificiale è stato particolarmente applicato a giochi che, per la maggior parte degli esseri umani, vengono considerati come difficili o di non semplice e immediata comprensione. Tra gli algoritmi che hanno permesso uno sviluppo nel campo dell’intelligenza artificiale applicata a giochi ma anche a qualsiasi situazione di stimolo-risposta, AlphaZero è sicuramente l’algoritmo particolarmente sviluppato e più efficiente in termini di risultati e impatto mediatico. L’algoritmo in questione è basato su uno sviluppo realizzato da Google DeepleMind, ed è un algoritmo utilizzato per i giochi di scacchi, shogi e go, 3 giochi molto simili tra di loro che si sono sviluppati all’interno di culture differenti e che si basano su un confronto tra due giocatori e una serie di pezzi che devono essere mossi al fine di ottenere un risultato soddisfacente. Ma che cosa c’è da sapere a proposito di alphazero e, soprattutto, come è determinato il suo funzionamento che l’ha portato a ottenere vittorie incredibili, anche contro campioni di grandissimo livello dei giochi sopracitati? Ecco tutto ciò che c’è da dire a proposito dell’ algoritmo di intelligenza artificiale.

 

AlphaZero e AlphaGo Zero

 

La prima distinzione fondamentale da effettuare, a proposito di AlphaZero, è la sua relazione con AlphaGo Zero, il primo motore algoritmico che è stato sviluppato per il gioco del go, un gioco da tavolo strategico per 2 giocatori sviluppatosi all’interno della realtà orientale. Se AlphaGo Zero è un algoritmo che si è sviluppato prettamente per questo gioco da tavolo stesso, la generalizzazione ha portato anche ad affrontare, in maniera ottimale, altri giochi come quello degli scacchi e dello shogi, piuttosto complessi e difficili da realizzare per la maggior parte degli esseri umani, soprattutto dato il livello raggiunto dall’algoritmo in questione. 

 

Testato sui giochi sopracitati, le differenze tra AlphaZero e AlphaGo Zero riguardano, effettivamente, sia le tecniche di ottimizzazione dell’algoritmo che permettono allo stesso di migliorarsi partita dopo partita, dal momento che AlphaZero tende a una riformulazione del carattere algoritmico in più mosse della stessa partita, mentre AlphaGo Zero tende ad assimilare tutte le informazioni e rielaborarle al termine della partita stessa. Inoltre, la differenza fondamentale che è stata riscontrata tra i due sistemi di algoritmi è dettata da una costante relativa alle vittorie e alle performance realizzate, con AlphaGo Zero che, date una serie di predisposizione iniziali, riesce ad avere automaticamente un vantaggio del 55% rispetto al suo avversario. 

 

Ovviamente, un’ultima differenza riguarda anche il campo di applicazione di questi stessi algoritmi, dal momento che il gruppo ritenersi come un gioco molto più complesso rispetto a quello degli scacchi, sia per il numero superiore di pedine, sia per i meccanismi che portano alla vittoria all’interno di questo stesso gioco. Ad ogni modo, che si prenda in considerazione la componente principale di AlphaGo Zero, o che si consideri la sua generalizzazione AlphaZero, i risultati sono stati assolutamente soddisfacenti, con l’ultima delle due che è stata in grado, anche nel gioco del go, di ottenere recenti vittorie contro l’algoritmo primitivo.

 

ll successo di AlphaZero

 

Le numerose vittorie ottenute da AlphaZero hanno portato lo stesso algoritmo a pervenire ad una sorta di invincibilità nel gioco degli scacchi e del go, tanto che grandi campioni degli giochi stessi, com’è Garry Kasparov, ex campione del mondo degli scacchi, hanno sostenuto l’importanza di questi algoritmi stessi, che permettono non soltanto di stabilire nuovi record nell’ambito del gioco degli scacchi, ma anche di giungere ad un perfezionamento della tecnica scacchistica durante una stessa partita, potendo l’algoritmo elaborare una serie infinitesimale di mosse a cui l’umano non potrebbe giungere in pochi minuti. 

Ovviamente, gli algoritmi stessi hanno ottenuto anche un grandissimo successo e una notevole copertura mediatica, tanto che sono stati diversi i team che hanno cercato di sviluppare propri algoritmi in fase sperimentale, e che con sono a fronteggiarsi con grandi maestri o campioni dei giochi sopra citati al fine di perfezionare la tecnica algoritmica.