Come allevare un picchio

Allevare un uccellino: una grande responsabilità

Allevare un picchio è sicuramente un’esperienza quasi insolita, ma può rivelarsi davvero divertente e può innescare in chi la svolge un senso di responsabilità che prima non c’era.
Chi si occupa di un volatile, infatti, deve seguire regole ben precise per assicurare ad esso una vita che sia il più possibile vicina alle sue nature, che non vada ad interferire troppo con i suoi istinti e le sue necessità.
Passiamo quindi a parlare di come effettivamente si allevi un uccellino, in particolare oggi ci occuperemo di come prendersi cura di un picchio in modo responsabile.

Specie protette

Prima di avviare il discorso bisogna fare una premessa fondamentale.
I picchi spesso fanno parte di specie protette; non è possibile quindi sottrarre picchio dalla natura e decidere di prendersi cura da soli di questo animale, perché nel caso facesse parte di una di quelle specie salvaguardate si verrebbe incontro a problemi di legge.
I consigli che stiamo per dare sono di conseguenza utili per chi volesse prendersi cura di uno di questi animali ma senza infrangere le norme del territorio riguardo alle specie di animali selvatici.

Prendersi cura di un picchio

I picchi sono presenti soprattutto nelle zone fuori dalle città, quindi in aree di prevalenza naturale, per esempio boschetti o pinete.
Questi tipi di uccelli sono animali difficili da trovare perché spesso si mimetizzano tra la flora del territorio, eppure con il loro caratteristico tambureggiare avvertono immediatamente della loro presenza.
Nel caso si volesse vederne uno da vicino e quindi prendersene cura senza sottrarlo al suo habitat è possibile seguire alcuni semplici consigli che aiutano ad attrarre questi speciali animali.
La prima cosa da fare per attrarre un esemplare di picchio è creare un habitat che possa rispecchiare le sue necessità: legno morto e foglie possono sono la parola chiave.
Per creare un valido luogo dove i picchi possano recarsi per eventualmente nidificare è quindi utile creare un angolino che presenti del legno morto, nel quale se si è fortunati un picchio comincerà a scavare per creare una tana per il suo nido.

A seguito della creazione dell’habitat in zone dove si presuppone ci siano dei picchi, non ci resta che avere molta, molta pazienza. Non ci si può aspettare dei risultati immediati perché la natura non si comanda a bacchetta, ma se si ha fortuna nel giro di qualche giorno sarà possibile vedere qualche esemplare avvicinarsi.

Quando i picchi si saranno accorti di questo piccolo luogo adatto alla nidificazione, non si faranno scappare l’occasione e provvederanno a comiciare a scavare nel legno da voi procurato: proprio per questo è importante riprodurre un ambiente più naturale possibile.
I picchi a questo punto cominceranno a creare una tana nel tronco morto, e questo procedimento durerà qualche giorno.
È possibile osservare il picchio durante il suo lavoro ma è meglio guardarlo da lontano per non spaventarlo.
Un altro consiglio è quello di non fare rumore: la natura non va disturbata!

Ottenuto lo spazio che servirà ad ospitare i piccoli, l’esemplare di picchio ricreerà un ambiente a lui confortevole e presto potrebbe perfino deporre le sue uova.
Se si vuole dare da mangiare al picchio, è consigliabile lasciare nella zona da noi creata insetti o vermetti o perfino bacche e semi, ma senza esagerare. Meglio optare per qualcosa che si trova nei dintorni, che quindi sia familiare all’animale.
Nel caso ci si trovasse vicini all’esemplare si può pensare di sussurrare qualche parola al picchio così da farsi riconoscere, ma senza spaventarlo: la voce di un essere umano può indurre l’animale a riconoscerlo come “amico” e non come minaccia.

Le uova di picchio si schiuderanno quindi nel giro di poche settimane e sarà possibile ammirare il periodo di crescita di queste tenere creature, il tutto ricordandosi di non disturbare i ritmi della natura.
Assistere a questa meraviglia della natura sarà un’esperienza grandiosa, che lascerà in noi un senso di orgoglio e, soprattutto, molta responsabilità.