Dove sono le riserve di gas in Italia?

Recentemente con l’insorgere del conflitto in Ucraina ci si è trovati dinanzi ad una situazione di crisi globale che ha interessato in generale tutta l’Unione Europea. Il conflitto in questione infatti non solo ha generato una devastazione senza eguali ma altre sì ha determinato delle conseguenze catastrofiche anche dal punto di vista economico. Le conseguenze drammatiche della guerra in Ucraina non hanno inciso infatti solo sulle borse e sui vari titoli ma anche rispetto al prezzo del gas.

Le suddette complicanze rispetto al gas sono sorte in considerazione del fatto che attualmente l’Unione Europea importa dalla Russia il quarantacinque per cento delle forniture di gas.

La suddetta percentuale è incrementata notevolmente nel corso degli anni a causa del calo nella produzione di gas da parte di alcune nazioni fra le quali si possono citare la Norvegia e l’Algeria. La questione relativa alle forniture di gas ci interessa in modo particolarmente rilevante in quanto per l’Italia la Russia rappresenta il nostro primo fornitore di gas.

 

Dove sono le riserve di gas in Italia?

 

In considerazione delle preoccupanti dinamiche attuali sono state operate numerose analisi relativamente ai giacimenti presenti in Italia ovvero alla quantità di gas necessaria a soddisfare il fabbisogno dell’intera popolazione.

Le analisi in questione hanno rilevato come la regione nella quale viene estratto in misura maggiore il gas è rappresentata dalla Basilicata nella quale viene estratto oltre un miliardo di metri cubi di gas. Fra le ulteriori regioni di particolare rilievo nelle quali si procede all’estrazione di gas si possono citare inoltre la Sicilia, il Molise ed infine l’Emilia Romagna. Le analisi in questione hanno inoltre rilevato come per quanto concerne i giacimenti le zone di estrazione maggiormente proficue siano rappresentate dall’Adriatico e dalle coste situate al largo dell’Emilia Romagna.

Le analisi compiute recentemente hanno rilevato come in Italia vengano estratti all’incirca 3,34 miliardi di metri cubi di gas. Il dato in questione è stato rapportato con il consumo complessivo di gas registrato nell’anno 2021, il quale sulla base delle stime compiute ammonterebbe a circa 76 miliardi di metri cubi di gas.

In considerazione del fatto che la quantità di gas consumata è enormemente superiore rispetto a quella estratta il nostro Governo è alla ricerca di soluzioni che permettano di incrementare l’estrazione di gas nel nostro paese. L’obiettivo e la finalità del Governo è quella di incrementare in tempi contenuti l’estrazione di gas di circa ulteriori 2 miliardi di metri cubi di gas.

Sulla base delle stime effettuate si denota come nel nostro paese seppur vi siano oltre milleduecento giacimenti attivi in realtà quelli impiegati in modo attivo e continuativo sono meno della metà.

 

Dove si potrebbero individuare nuovi bacini di estrazione in Italia

 

Come detto in precedenza, l’obiettivo del nostro Governo consiste nell’incrementare l’estrazione di gas di ulteriori due miliardi di metri cubi che si andrebbero a sommare ai circa tre miliardi estratti attualmente.

Al fine di raggiungere tale obiettivo il nostro Governo ha individuato delle possibili zone nelle quali si potrebbero rilevare dei nuovi bacini di estrazione. I suddetti due miliardi di gas dovrebbero essere estratti da diversi giacimenti.

Secondo le stime del governo sarebbe possibile estrarre circa l’ottanta per cento del gas da due diversi giacimenti rinominati Argo e Cassiopea. Il restante venti per cento dovrebbe infine essere ricavato setacciando le riserve presenti nelle zone tra la regione dell’Emilia Romagna e delle Marche e nei fondali del Mar Ionio.

Occorre tuttavia precisare che tale obiettivo perseguito dal Governo non potrà essere raggiunto in un lasso di tempo contenuti. I giacimenti citati infatti non saranno attivati in modo immediato. Precedentemente alla loro attivazione si dovranno infatti rispettare tutti gli iter burocratici concernenti il rilascio delle autorizzazioni necessarie, l’acquisto dei macchinari e di tutte le strumentazioni necessarie ed infine l’avviamento dei cantieri.