Come affrontare i problemi finanziari

Può capitare, anche se è infinitamente problematico, l’essere protestati è un’ipotesi che può riguardare i firmatari di titoli di credito. Di fatto, quando si firma una cambiale ci si impegna verso un terzo, in questo caso soggetto creditore, ad onorare il pagamento della cifra riportata sulla cambiale.

Se alla data del pagamento, riportata sul titolo, il creditore non ottiene dalla banca il versamento della somma, è automaticamente autorizzato a procedere per il risarcimento.

Iscrizione nel registro dei protesti

Il mancato pagamento della cambiale, comporta per il debitore l’iscrizione nel pubblico registro dei protesti. Purtroppo essere su questo libro, preclude diverse operazione di carattere finanziario e rende quindi quasi impossibile l’accesso a linee di credito.

L’eliminazione di un nominativo dal registro, avverrà seguendo in modo ferreo le indicazioni che seguono, solo così la disavventura avrà esito positivo, con l’automatica cancellazione dal registro: sarà necessario procedere, entro un massimo di 12 mesi dalla data di inserimento del nominativo nel registro, al pagamento della somma rimasta insoluta, unitamente a tutte le spese che il protesto ha generato e ovviamente gli interessi che nel frattempo sono maturati sulla cifra originaria.

Se ad andare in protesto è stato un assegno, la situazione si presenta leggermente più complessa e, sarà necessario seguire queste regole:
dopo il pagamento della somma dovuta, bisognerà rivolgersi al Tribunale per ottenere il decreto chiamato “di riabilitazione”.

Come accedere al credito con un protesto in atto

L’attuale situazione economico finanziaria, rivela che molte persone sono attualmente in forte difficoltà per la scarsa liquidità di cui dispongono, tanto da dover tentare la strada del prestito, anche con un protesto in atto.

Gli istituti di credito, accertata la crescente domanda da parte di soggetti protestati, hanno spesso creato all’interno della loro policy aziendale, un settore dedicato a questi potenziali clienti.

Prestito al protestato

Sembra un gioco di parole ma di fatto è un’affermazione che possiamo iniziare ad utilizzare nel gergo comune e, che ridà qualche speranza a chi fino a poco tempo fa, si sentiva escluso da ogni forma di erogazione del credito.

Il protestato ha però una “spada di Damocle” con la quale deve combattere per poter raggiungere il risultato sperato e, più precisamente, una fastidiosa “etichetta” che, aziende leader nel trattamento di dati finanziari personali potrebbero, in caso di protesto, abbinare al proprio nome.
Stiamo parlando del CRIF, il Centro Rischi Finanziari o del CTC, il Consorzio per la Tutela del Credito; è a queste due realtà che si rivolgono i soggetti ai quali si chiede credito, siano esse banche, finanziarie o altro.

Sarà quindi oltremodo importante che, quando si andrà a chiedere un prestito con un protesto in corso, si possa dimostrare al finanziatore, che si è nella totale capacità di onorare il debito nell’arco temporale necessario e stabilito.

Per maggiori informazioni circa i prestiti / conti correnti per protestati rivolgetevi senza indugio su https://www.contoprotestatiservice.it.

Garanzie

Il termine che più di tutti piace ai nostri finanziatori è quello che si riferisce alle garanzie che si possono affiancare alla richiesta del prestito.
La busta paga ad esempio, è già un valida garanzia per poter quantomeno, iniziare il processo di analisi di una richiesta.

Meglio ancora se la garanzia è fornita da un terzo soggetto, che può quindi assicurare la nostra solvibilità o, addirittura se a garanzia del rientro si mettono proprietà immobiliari.