Il business dell’olio extravergine di oliva in Italia

L’olio extravergine di oliva è uno dei punti cardine di moltissime pietanze della cucina italiana.
Nonostante la richiesta sia elevata e in continua crescita, la produzione italiana di olio extravergine di oliva, dagli anni 90 ad oggi ha subito un calo sempre più alto. Talmente ampio è progressivo è stato questa diminuzione che spesso l’industria olearia italiana è stata costretta all’acquisto di olio dall’estero, in articolare da Spagna, Grecia e Tunisia.

Il problema, di fatto, è che l’olio extravergine di oliva prodotto in Italia, non sufficiente a soddisfare la richiesta interna.
Le cause della scarsa quantità sono di certo da attribuire all’insorgenza negli ultimi anni di malattie come la Xylella che hanno colpito intere coltivazioni e a un drastico cambiamento climatico.
In alcune regioni meridionali e centrali ( Puglia, Basilicata, Toscana e Liguria ), però, hanno saputo trarre beneficio dal clima più mite adattando di conseguenze le proprie coltivazioni e apportando un lieve aumento nella produzione del prodotto.

I benefici e le proprietà dell’olio extravergine di oliva sono molteplici e per questo il suo utilizzo è in costante crescita in tutto il mondo. Innanzitutto è l’unico olio da cucina in cui non vengono utilizzate sostanze chimiche durante i processi di lavorazione. A livello di benessere per l’organismo, previene diverse malattie tra cui cancro e diabete. Infine, grazie alla presenza al suo interno di fenoli e grassi insaturi, il suo consumo diminuisce le infiammazioni e aumenta il colesterolo buono che, a sua volta, va a contrastare molte malattie cardiache.

In Basilicata, nella zona del Vulture, dal 1968 è presente una società cooperativa che unisce le tradizioni e gli insegnamenti del passato alle nuove tecniche di coltivazione e produzione in campo oleario.

Rapolla Fiorente è la prima cooperativa le cui olive hanno permesso che l’olio prodotto possa avere la denominazione di olio D.O.P. Vulture.
Le piante di olivi coltivate sono circa 70.000 disposte in un’area di 700 ettari.

Un ruolo importantissimo nella coltivazione degli olivi lo giocano la posizione in cui si trovano e il clima a cui sono sottoposti, due elementi che nella zona lucana di sicuro non mancano.
La coltivazione è interamente biologica, senza utilizzo di pesticidi o sostanze chimiche dannose.
La raccolta delle olive avviene da settembre e gennaio, a mano o con l’utilizzo di appositi macchinari. Il raccolto, poi deve essere lavorato entro 48 ore.
Per la lavorazione e l’estrazione vengono utilizzati metodi meccanici a freddo che permettono di conservare le caratteristiche principali delle olive usate. L’olio ricavato dopo la spremitura viene, poi, conservato in recipienti in acciaio inox per evitare la contaminazione da parte di elementi esterni.

Sempre più persone sono estremamente attente all’utilizzo di prodotti biologici e alle loro qualità. Tuttavia, nel settore dell’olio extravergine di oliva, ancora troppe persone non sono in grado di distinguere un prodotto di alta qualità da uno più commerciale. Infatti spesso il tipico sentore aspro e amarognolo viene visto come un difetto piuttosto che un notevole pregio.

Sicuramente la strada per incrementare la produzione dell’industria oliera italiana è ancora lunga e difficile da percorrere. Uno degli aspetti su cui porre maggiormente attenzione sono le giovani piantagioni da curare e coltivare al meglio; associato a questo sicuramente si renderebbe necessaria una corretta educazione alimentare per permettere all’individuo di apprezzare il prodotto e i suoi benefici.

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